giovedì 13 ottobre 2011

Zucchine ripiene con pesto alla siciliana

Ingredienti:

2 zucchine tonde di media grandezza,
cipolla
6/7 fiori di zucca
olio evo
sale
pesto alla siciliana (da comprare pronto o da preparare)
vino bianco secco


Il pesto alla siciliana

Procuratevi 100 grammi di mandorle pelate, 400 grammi di pomodorini, 1 etto di ricotta fresca, 3 cucchiai di parmigiano, 1 spicchio di aglio, basilico fresco, e naturalmente un buon olio di oliva (circa 100 ml), sale e pepe. Iniziate a preparare il pesto lavando i pomodorini, poi eliminando la parte bianca interna e spremendoli per evitare il liquido in eccesso. Metteteli nel frullatore insieme ad abbondante basilico, l’aglio, il parmigiano, la ricotta e naturalmente le mandorle. Frullate a bassa velocità monitorando la consistenza del pesto che non deve risultare eccessivamente cremosa ma presentare pezzetti di mandorle a vista. Salate e pepate alla fine.

Le zucchine ripiene
Tagliare la calotta delle zucchine e svuotarle. Soffriggere la cipolla in olio evo, quando inizia la doratura versare i fiori di zucca e la polpa delle zucchine appena svuotate, il tutto sapientemente triturato. Lasciare cuocere per qualche minuto e sfumare con del vino bianco secco. Spegnere e unire 5/6 cucchiai di pesto alla siciliana. Riempire le zucchine e metterle nel microonde per 8 minuti circa (il tempo dipende dalla dimensione delle zucchine). Lasciare riposare per due minuti e servire.

mercoledì 12 ottobre 2011

I bucatini di Garibaldi

Avventure storico-gastronomiche di un inglese innamorato dell´Italia

Un valente scrittore e gastronomo inglese ci guida in un viaggio irresistibile alla scoperta delle più genuine tradizioni culinarie del Bel Paese. Black infarcisce il suo percorso attraverso lo Stivale di ricette tipiche, folclore, gustosi aneddoti storici: i saraceni di Sicilia e la granita, Mazzini e le trenette al pesto, gli anarchici livornesi e il caciucco... Un grand tour inedito e piacevolissimo, un inno alla cucina italiana!

Tratta dal libro la ricetta dei "Carciofi alla giudia".

A Roma si trova la varietà grossa e rotonda chiamata "carciofo romanesco", la migliore che si possa utilizzare.

Tenete i carciofi in acqua acidualata fino al momento di cucinarli per evitare che anneriscano, poi sgocciolateli bene e scrollateli per togliere l'acqua. Prendete un carciofo per il gambo e schiacciate ripetutamente il bulbo sul piano di lavoro tenendo il gambo verticale, in modo che i petali del carciofo si aprano a fiore. Una volta che li avete aperti tutti, salateli, pepateli e friggeteli in olio bollente in quantità sufficiente a farli galleggiare. Quando l'esterno è dorato, bagnatevi le mani e spruzzate su di essi qualche goccia di acqua fredda; l'olio scoppietterà e le foglie diventeranno croccanti. Dopo qualche minuto sgocciolateli bene e serviteli ben caldi.